AT THE AIRPORT
Angela: Buongiorno! Il nostro episodio di oggi è molto utile per il tuo prossimo viaggio in Italia, vero Steph?
Steph: Giustissimo, Angie – oggi parliamo del viaggio in aereo e vedremo le frasi che si possono usare in aeroporto.
Angela: Esatto. Sicuramente tutte le persone che lavorano all'aeroporto sanno parlare in inglese, ma una situazione così è un'ottima opportunità per fare pratica.
Steph: Certamente. Bene, adesso ascoltiamo una conversazione tra una ragazza e la sua amica al telefono.
[Il telefono squilla.]
Giulia: Pronto !
Marta: Eccola, ciao Giulia, dove sei ora ?
Giulia: Ciao Marta, sono all'aeroporto di Roma. Sono appena arrivata qui al gate.
Marta: Bene, bene. Com’era il traffico stamattina ?
Giulia: Eh, male. Purtroppo l’orario di questo volo non è il massimo, c’era tanto traffico. Ma sono partita prestissimo quindi sono ancora in anticipo.
Marta: Brava, e quando parte il volo?
Giulia: Tra un’ora, alle undici.
Marta: Va bene, dai. Tra poco sarai a New York.
Giulia: Sì sì, non vedo l’ora ! Ma prima devo fare questo lungo volo. Spero di poter lavorare un po’... se il WiFi funziona…
Marta: Oppure riposati un po’ ! Ricordami quanto è lungo ?
Giulia: Aha, sì magari ma ho tanto da fare oggi. E questo volo dura nove ore.
Marta: Mamma mia, è lunghissimo.
Giulia: Eh infatti, lo so.
Marta: Tu hai un posto finestrino o lato corridoio ?
Giulia: Non lo so. Non l’ho scelto prima, quindi vedremo. Spero almeno di non prendere un posto al centro, ma sono sempre sfortunata…
Marta: Aha vedremo. E questo volo è diretto, giusto ?
Giulia: Sì, assolutamente, io non prendo mai un volo con lo scalo.
Marta: Brava. Hai fatto bene. A che ora arriverai a New York ?
Giulia: Mmm verso le otto, orario italiano, ma saranno solo le due di pomeriggio lì.
Marta: Ah già. C’è una differenza di sei ore…
Giulia: Esatto. Sarò sei ore indietro rispetto a te.
Marta: Sì sì, capito.
Giulia: Quando sei stata negli Stati Uniti l’ultima volta ?
Marta: Uuu tanti anni fa. È stato un casino quel viaggio, madre mia.
Giulia: Perché ? Cosa è successo ? Non mi ricordo.
Marta: Uff! Allora per prima cosa siccome, come sempre, c’era un traffico della madonna per strada, sono arrivata all’aeroporto in ritardo, tipo venti minuti prima di partire.
Giulia: Quale aeroporto, Fiumicino ?
Marta: Sì, quindi c’era un sacco di gente in coda per il controllo di sicurezza, ma per fortuna un ragazzo che lavora lì mi ha permesso di passare avanti… quindi sono arrivata appena prima di partire.
Giulia: E poi?
Marta: Sì, ma guarda quello è stato solo l’inizio.
Giulia: Oh Dio… ok…
Marta: Poi, tutti ci siamo imbarcati, ma dopo 40 minuti, il pilota ha detto che non potevamo partire perché c’era un problema meccanico con l’aereo. Quindi siamo tornati in aeroporto per aspettare un nuovo aereo… ma nel frattempo, il volo è stato cancellato!
Giulia: Oh no! Che sfiga.
Marta: Infatti. Ancora peggio, il nuovo volo che mi hanno dato non era diretto, sono dovuta andare prima a Monaco, poi a Londra e per finire a New York.
Giulia: No! Io odio quando un volo ha tanti scali. Provo a evitarlo sempre.
Marta: Anch’io ma non avevo scelta in quel caso.
Giulia: Sì sì, capito.
Marta: Eh vabbè è andata così !
Giulia: Grazie per raccontarmi questa storia prima del mio volo !
Marta: No dai scusami, ma non ti preoccupare. Il tuo viaggio andrà meglio.
Giulia: Vedremo. Allora, penso che andrò a cercare qualcosa da mangiare e poi in bagno prima di imbarcare.
Marta: Buon’idea, vai. Fammi sapere quando sei atterrata.
Giulia: Va bene.
Marta: Buon viaggio !
Giulia: Grazie, tesoro. Ci sentiamo presto.
Marta: Ciao, ciao.
—
Steph: Come sempre, adesso rivediamo qualche espressione che abbiamo usato nel dialogo, iniziamo da ora un sinonimo di adesso, which means ‘now’.
Angela: Ed ora la parola appena – un’altra parola che usiamo sempre, meaning ‘just’, as in: I just arrived.
Steph: Sì e poi abbiamo ‘non vedo l’ora’ which literally translates to: I can’t see the hour, but it is the Italian way of saying I can’t wait.
Angela: Esatto. Poi abbiamo usato un modo verbale molto utile nella conversazione: imperative or commands. Per esempio nel dialogo ho detto: Riposati (take a rest) e Ricordami (remind me). L’imperativo si usa solo al tempo presente e normalmente con tu, voi e noi . Quando lo usiamo con la forma di cortesia “il Lei” dobbiamo usare il congiuntivo, per esempio: signora venga! L’imperativo si usa per dare un ordine; per essere gentili si può aggiungere l’espressione per favore o per piacere.
Steph: Sì è molto utile. Poi abbiamo la parola ‘magari’. In realtà magari ha diversi significati.
Primo: per dire maybe. Per esempio: Vuoi un gelato ? Mmm, dopo magari. Maybe later.
Poi, si usa magari anche per dire: I wish or If only! Come: Vieni con me allo stadio oggi? Magari, devo studiare stasera…
E infine, per dire: maybe meaning preferably. Per esempio: Andiamo al bar domani mattina? Sì, ok, magari non troppo presto però.
Angela: Brava. La prossima parola: un posto finestrino (a window seat) oppure un posto lato corridoio (an aisle seat).
Steph: Cosa preferisci tu Angie?
Angela: Io quasi sempre prendo un posto vicino al finestrino, per me è più comodo. Tu?
Steph: Mmm non lo so, per me è uguale. E quella è la prossima frase: non lo so. Meaning, I don’t know.
Angela: Anche quella è molto utile. Poi un volo con lo scalo: a connecting flight. Al contrario di un volo diretto: a direct flight.
Steph: Poi abbiamo: Ah già. La parola ‘già’ significa ‘already’ ma quando si usa come, ‘Ah già’, it means Ah, that’s right! As if you’ve remembered or realized something.
Angela: Esatto. E poi, abbiamo detto ‘sei ore indietro,’ which means six hours behind.
Steph: Sì, come la nostra differenza ora!
Angela: Aha, sì, hai ragione.
Steph: Ok, poi, abbiamo ‘un casino’ per dire ‘un disastro’. Si può dire anche: ‘Che casino’, which means ‘what a mess’ or ‘what a disaster’.
Angela: Poi, abbiamo ‘in coda’ un sinonimo di ‘in fila’, which means ‘in line’ come: in coda al controllo di sicurezza, security control.
Steph: Bene. Poi abbiamo ‘per fortuna’, which literally translates to ‘for fortune’ meaning ‘fortunately’. Oppure si può usare ‘fortunatamente’.
Angela: E al contrario, sfortunatamente (unfortunately) abbiamo la parola: sfiga, meaning, bad luck.
Steph: Sì, che sfiga. What bad luck.
Angela: Ma non ti preoccupare – la nostra prossima frase – which means don’t worry.
Steph: Meglio. Poi abbiamo detto: fammi sapere. Io uso molto questa frase in italiano e anche in inglese. It means, let me know.
Angela: Sì fammi sapere quando sei atterrata, dal verbo atterrare, which means, to land or to touch down.
Steph: E infine, una frase perfetta per concludere: ci sentiamo presto. We’ll talk soon!
Angela: Ottimo. Fateci sapere nei commenti dove andrete nel vostro prossimo viaggio in aereo.
VOCABOLARIO:
L'aeroporto - airport
Il volo - flight
Il biglietto - ticket
La valigia - suitcase
Il bagaglio a mano - carry-on, hand luggage
L’impiegato dell’aeroporto - airport operator
L’assistente di volo - flight attendant
L’imbarco - boarding
Il controllo di sicurezza - security control
Il controllo dei documenti - border control
Il passaporto - passport
La dogana - customs
Dichiarare - to declare
Il posto finestrino - window seat
Il posto lato corridoio - aisle seat
Volo diretto - direct flight
Volo in coincidenza - connecting flight
In ritardo - running late
Cancellato - canceled
Che sfiga! - What bad luck!